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6 Maggio 2022 0 Comments

Lavoro e disabili 2022, cosa prevedono le linee guida del Ministero e quali sono gli obiettivi prefissati

Sono arrivate le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità”, adottate dal Ministro del Lavoro e dalla Ministra per la Disabilità per rafforzare il collocamento mirato (vedi dm-n43-11-03-2022-linee-guida-collocamento-mirato).

Un’impalcatura di principi rivolta ai centri per l’impiego con l’obiettivo di delineare un percorso di collaborazione e condivisione tra Istituzioni, orientato verso un sistema di inclusione lavorativa più efficiente e organico in tutto il Paese.

Ma andiamo a vedere, più nel dettaglio, cosa prevedono queste nuove linee guida riguardo ai diritti dei lavoratori disabili e ai doveri dei datori di lavoro.

COSA PREVEDONO
Le nuove linee guida per l’inserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori disabili sono state presentate in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro e dalla Ministra per le Disabilità il 16 marzo 2022. Si tratta di uno strumento di indirizzo rivolto ai centri per l’impiego che prestano i servizi per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. In particolare, le linee guida fissano i criteri secondo cui queste attività devono esser svolte, quali:

multidimensionalità;

progetti personalizzati;

rete integrata dei servizi (sanitario, sociale, istruzione/formazione, lavoro) per la continuità nell’accompagnamento dei progetti personalizzati anche mediante la presenza di équipe multidisciplinari;

dimensione del lavoro al centro dei percorsi di inclusione sociale delle persone con disabilità e della più ampia realizzazione dei relativi progetti di vita indipendente;

partecipazione ai progetti di inclusione proposti dai servizi;

pari opportunità e non discriminazione;

sistemi informativi integrati e interoperabili;

approccio bio-psico-sociale come standard “nelle more della revisione delle procedure di accertamento della disabilità”;

rafforzamento delle capacità del sistema mediante l’investimento nella formazione degli operatori e il potenziamento delle competenze;

percorso di collaborazione e di condivisione inter istituzionale verso un sistema di inclusione lavorativa in grado di essere più efficiente e organico in tutto il Paese;

offerta di un quadro di riferimento unitario rispetto a principi, interventi e metodologie di attuazione;

sostegno alle azioni di capacità amministrativa, nell’ottica della collaborazione inter istituzionale, favorendo l’adozione di interventi innovativi nella programmazione regionale e sostenendo il rafforzamento di quanto già previsto dai servizi territoriali per il collocamento mirato;

promozione e consolidamento della gestione sistematica dei dati amministrativi riferiti al Collocamento mirato. Bisogna prevedere aggiornamento costante e regolare dei flussi informativi, lo sviluppo della collaborazione applicativa orientata a una piena interoperabilità tra i sistemi di riferimento sulla disabilità, nel quadro della governance regionale e in sinergia con le esigenze di uniformità espresse a livello nazionale, anche ai fini di una loro opportuna analisi e valutazione;

piattaforma informatica accessibile e dinamica per la raccolta sistematica delle buone pratiche di inclusione lavorativa al fine di contribuire, con la diffusione di esperienze positive ed efficaci, all’innalzamento degli standard di gestione del sistema del collocamento mirato e ad assicurare la disponibilità su tutto il territorio nazionale di modelli replicabili di azioni, procedure e progettualità;

monitoraggio annuale dell’attuazione delle Linee guida, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la collaborazione delle amministrazioni regionali competenti, anche avvalendosi del repertorio ragionato delle buone pratiche espresse dai territori e contenute nella Piattaforma informatica;

proposta di valutazione ex ante di genere dell’impatto delle misure adottate dalle amministrazioni nell’ambito del collocamento mirato;

proposta di adozione del main streaming della disabilità per un sistema di analisi e valutazione delle politiche promosse dalle amministrazioni regionali che consideri il potenziale impatto sul mondo della disabilità delle misure predisposte, non solo in termini di equità ma anche in chiave di crescita economica;

entro 18 mesi i servizi sono chiamati ad attuare una ricognizione sugli iscritti per verificare le permanenze nelle liste del collocamento obbligatorio per le persone iscritte da oltre 24 mesi, identificando: le cause prevalenti della loro perdurante condizione di disoccupazione; il numero di offerte di lavoro presentate loro nel medesimo periodo;

promozione di campagne di comunicazione e valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese che garantiscano buoni risultati quantitativi e qualitativi sul piano occupazionale e producano i necessari cambiamenti culturali sulla tematica della disabilità in contesti organizzativi e produttivi;

introduzione o consolidamento, da parte delle amministrazioni competenti per il collocamento mirato, di meccanismi e clausole premianti negli appalti pubblici a favore di imprese ed enti che abbiano istituito la figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro;

ricorso alla figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro anche in forma consulenziale per le PMI attingendo a competenze disponibili sul territorio;

rimodulazione delle misure e dei servizi del collocamento mirato, basata sull’adozione di modelli di intervento in linea con i principi richiamati dall’articolo 1 del Decreto Legislativo 151 del 2015, con l’identificazione dei responsabili dei procedimenti, senza trascurare le peculiarità territoriali e le implicazioni di governance del sistema conseguenti alla loro adozione.